martedì 30 luglio 2013

Divento ricco con i kiwi.(?)

Kiwi già a misura 30 lug. 2013 - saranno raccolti a fine ottobre.
E' un frutto che non ha bisogno di interventi antiparassitari.

Proprio qualche giorno fa mi sono rallegrato per l'abbondante produzione di frutta e verdura tanto da concedermi una vacanza, di un giorno, ad Asiago. Sono entrato in un negozio di frutta e non ho fatto a meno di notare il prezzo dei kiwi: € 2,99 al kg. "Quest'anno è la volta che divento ricco"  ho esclamato.
La cooperativa alla quale consegno, a fine ottobre, i miei frutti mi deve liquidare proprio in questi giorni. Vado, ritiro la busta e guardo l'assegno - prezzo liquidato € 0,5083 al kg per la frutta di prima categoria.
Dove saranno finiti gli euro mancanti?
La brava donna di casa quando va a fare la spesa può pagare quasi sei mila lire una decina di frutti di kiwi?
Il frutticoltore, contadino, va bene che può ritenersi fortunato perché immerso nella natura, tra gli alberi e gli animali, ma vogliamo riconoscergli anche un compenso per il lavoro che viene giudicato "prezioso"?

sabato 27 luglio 2013

aEstate(m)

E' scoppiata l'estate
i campi di grano sono diventati biondi
si vede qualche papavero rosso
la strada è polverosa
ci si rifugia sotto gli alberi a goder la frescura
le cicale non la smettono mai di oziare
la notte si odono gracchiar le rane dai fossi
è l'alba e il sole riflette diamanti di rugiada
gli alberi da frutto si caricano di delizie
si cammina scalzi, si sente il calore sotto i piedi
perché estate non resti sempre con noi?
********
Aestate(m) "calore bruciante"
Nella pianura Padana, oltre che calda, è anche afosa e ogni anno ecco i soliti 
"ma un'estate così calda non si è mai avuta".
 Speriamo che l'estate duri tutto l'anno e che sia sempre così generosa di frutta e verdura.
Resto in attesa della maturazione, questo e il primo anno del pomodoro Cherokee (di colore nero). 

Frutta e verdura .. la raccolta di ogni mattino.

In giro per i campi a mirar le api al lavoro

poi guardo i girasoli di Van Gogh

... e una giovane Upupa che fa visita al bambù.


lunedì 8 luglio 2013

Fiori rosa e fiori cobalto "un giardino alla memoria"



Fiori rosa e fiori cobalto 
Un giardino alla memoria
   Mi trovo a far parte di un gruppo culturale (Polesine 1945) che fa ricerca su eventi delle due guerre che hanno caratterizzato la storia del secolo scorso.   Il presidente ha organizzato un’escursione sul monte Ortigara, sede di una delle più atroci ed eroiche battaglie della prima guerra mondiale. Tra il 10 e il 25 giugno del 1917 – quindici giorni che videro sull’altopiano di Asiago  consumarsi una delle pagine più tragiche e nello stesso tempo più eroiche della storia della nostra Italia. Giorni dove l’esercito italiano e quello austriaco si fronteggiarono su poche centinaia di metri di sassi, per il possesso della vetta del monte Ortigara. Il monte si trova nelle Alpi in provincia di Vicenza, sull’altipiano di Asiago, confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige. L’altitudine  è di 2105 metri. Per farvi immaginare quanto aspra e dura sia stata quella battaglia, vi faccio presente che la vetta del monte Ortigara, prima, era più alta di ben 8 metri. Il nostro esercito perse ben 12.633 giovani ragazzi. 5.969 solo nella fase finale del violento combattimento il 25 giugno 1917. "Tra una babele di ordini la battaglia dell'Ortigara era perduta".
L’escursione inizia dal piazzale Lozze, dove abbiamo parcheggiato le macchine, percorrendo da Campomulo un tratto di strada d’asfalto ed un bel pezzo di strada a forma di gruviera “ schivi una buca e ne prendi tre”.  Dopo la “vestizione” si parte. Si percorre un breve tratto in salita si arriva al punto di partenza di tutti i sentieri.  Una chiesetta che raccoglie i resti di tanti soldati e fa comprendere quanto ardua sia la conquista della pace. Lì troviamo una scolaresca di 36 ragazzini accompagnati da guide, ci accodiamo anche noi, si percorre un breve tratto comune, si ascolta e si acquisiscono nuove notizie: “Durante gli assalti i soldati erano spinti fuori dalle trincee. Terminato l’assalto  chi restava ferito rimaneva a terra fino al sopraggiungere dell’oscurità, solo allora i portaferiti barellieri uscivano in cerca dei feriti per riportali in trincea, districandosi tra i morti e seguendo i lamenti dei feriti. La stessa cosa valeva sia per la sponda italiana che per quella austriaca, qualche volta, i portaferiti si saranno anche incrociati e ignorati pensando ognuno ai propri compagni da riportare alle cure dei medici-chirurghi. Tra questi feriti un mio avo, (Malagò Clemente di Ferdinando nato a Formignana il 29 marzo del 1891) morto a Ferrara il 23 ottobre del 1917 per le ferite riportare”.
  Meravigliosi panorami si presentano oggi alla vista, la testa non fa che girare intorno per ammirare pini ed abeti alti e ritti, poi mentre si sale verso al vetta, luogo della battaglia, si intravvedono cespugli di fiori di azzurro cobalto, altri piccoli ma fitti fiorellini rosa come: “un giardino alla memoria”. Il sole, a tratti picchia forte mentre l’aria è fresca e frizzante. Quando il sole scompare tra le nubi ci si copre perché fa freddo. Lo zaino sulle spalle, con i viveri e l’abbondante acqua, ti copre la schiena che suda. Il bastone indispensabile ti aiuta a superare le asperità, e ad indicare agli amici di passeggiata, quale sentiero prendere. La salita è abbastanza agevole, mentre la discesa un po’ meno. Bisogna tenersi ad una corda d’acciaio e passare chinati entro grotte umide. Si ammira la vallata sottostante, bella e fiorente, con le sue piccole casette, di fronte un monte più alto che mostra orgoglioso la sua ripida parete. Ora la valle è erbosa e si scorgono tane di marmotte, ne intravediamo una molto grossa che prende il sole, e si lascia fotografare come una star. Alcune donne raccolgono piccole pigne per profumare la grappa. Il cielo si copre di nuvole e una sottilissima pioggerellina ci obbliga a raggiungere in fretta l’auto. Una piccola sosta al bar di Campomulo e si parte per la via del ritorno con il ricordo di una bella gita in montagna e in testa un paio di domande alle quali non so dare risposta.
Quei sacrifici di tanti ragazzi erano necessari?                .
Quei valori di patria sono ancora validi?
Una pagina importante per la storia del nostro paese, una pagina indelebile che deve essere conosciuta; una gita raccomandata.                            FerMala

venerdì 5 luglio 2013

Ci segue solo l'ombra


E' tempo d'estate.
 Correre veloci con l'aria tra i capelli.
I pensieri sono lontani.
Ci segue solo l'ombra.