lunedì 5 dicembre 2011

San Nicola 5 dicembre


Un Santo con una lunga barba bianca trasportato su di un calesse per le vie del Paese da fauni ululanti , il fumo delle torce che irraggiano le tenebre di una luce sinistra, ragazzi e bambini che scappano urlando in preda al panico, il Caos che regna sovrano.
Questo è lo scenario - nella sua parte iniziale - della rumorosa e inquietante sfilata della tradizionale festa di San Nicolò e i Krampus.......
 
5 dicembre 2010 “Salzburg”
  10 gradi e umidità al 95% e passa. Io ho la giacca a vento quella pesante, Eliana pure. Si dovrebbe partire con la Chrysler di Marco, ma perde carburante e allora non resta che il duro pik up. Lo carichiamo all’inverosimile: marmellata di kiwi, di prugne, kiwi, mele e una valigia di indumenti per almeno un mese: per fortuna che non si paga il bagaglio. Destinazione Salzburg, dove mia figlia mette in pratica il desiderio familiare di girare il mondo, lei e lì per studiare il tedesco e mangiare crauti e wafer e a guardare ragazzoni alti e muscolosi.
  La strada è lunga, si prevede una sosta e arrivare al tramonto. Incontriamo pioggia, nebbiolina e neve alla frontiera, poi monti e case imbiancate: piccoli presepi. Non incontriamo nessun italiano solo krukki. Ci fermiamo alla frontiere per acquistare la vignetta da applicare al parabrezza: un cappuccino e un panino al prosciutto, con un pane durissimo che mi rovina la bocca, mi provo una giacca a vento e l’antitaccheggio fischia, un biglietto della lotteria e si prosegue. Dal finestrino Eliana scatta fotografie di alberi altissimi e di case coperte di neve bianca incastonate in alte montagne. Il sole lo abbiamo lasciato in Italia. Boschi di pini e abeti e ancora boschi e montagne e paesini sparsi. Arriviamo nel centro di una piazza, l’aria è frizzantina e sui marciapiede ancora neve, facciamo un giro e imbocchiamo, come fossimo degli esperti, l’entrata del parcheggio.
  Salzburg è una bella città collocata in mezzo alle montagne e sulle rive del fiume Salzach. Un grande parco cittadino con alberi secolari,  in cima alla collina un convento dove si può ammirare la città da sopra una piazzola appositamente costruita. Grandi palazzi che indicano la vita ricca di corti e cortigiani, vecchi di secoli, ma rimodernati e imponenti.  Muri spessi.  Statue, teatri, cupole.  Museo della scienza, una grande palla d’oro nella piazza principale dove scattare le foto anche dei banchetti tradizionali di natale. La città di Mozart, vecchia e imperiale come tutte le capitali.  La gente va e viene compra e vende, credevo di aver raggiunto una nazione lontana, ma mi risento a casa quando incontro un collega di lavoro anche lui in vacanza. Non capisco un'acca, ovviamente, per fortuna ho l’interprete al seguito. E' l’Austria,  sì un paese “crucco” ma ricco di musica, pulito e ordinato.
  Mi aspetto che spuntino guerrieri con spada e lancia. No! Sono enormi e spaventosi krampus che al suono dei campanacci, vestiti di scure pellicce, e muniti di fruste castigano i curiosi passanti.
  Fa freddo, ma non si sente: è asciutto. Poi il caldo dell’albergo, l'odore dei crauti dappertutto. Mi si stringe al braccio Eliana da una parte e Isabella dall’altra. Vedo e rivedo solo una figura magra con i capelli mezzo biondi e lunghi, ingruttolita dal freddo, con la sciarpa da dove un voce chiara e squillante dice: ciao mamma ciao papà e mi sfiora con un bacio la guancia.
   E … “scusate l’emozione”. FerMala